Sono 34 i parlamentari e 12 gli ex deputati appartenenti a cinque partiti perlopiù della coalizione di maggioranza finiti sotto inchiesta per lo scandalo per corruzione che ha colpito la Petrobras, il colosso petrolifero nazionale: a pochi giorni dalla decisione della Corte Suprema di allungare la lista degli indagati aggiungendo altre 49 persone il giudice istruttore Teori Zavascki ha rivelato i nomi dei diretti interessati inizialmente tenuti sotto stretto riserbo.
Gli schieramenti politici implicati nella vicenda, secondo l’agenzia Misna, sono il Partito dei Lavoratori (Pt) della presidente Dilma Rousseff, il Partito del Movimento Democratico Brasiliano (Pmdb), del vice-presidente Michel Temer, il Partito Progressista (Pt) e il Partito laburista (Ptb); sul fronte dell’opposizione, l’unico indagato è il senatore Antonio Anastasia del Partito della Social Democrazia Brasiliana (Psdb).
La lista dei nomi ‘eccellenti’ è aperta dal presidente del Senato, Renan Calheiros, insieme ad altri 11 senatori (ovvero il 10% dei membri della camera alta): fra questi, l’ex-ministro dell’Energia e delle Miniere Edison Lobao (Pmdb) e l’ex ministro della Presidenza Gleisi Hoffman (Pt), entrambi stretti collaboratori di Dilma durante il suo primo mandato.
Ma nell’elenco è incluso anche il presidente della Camera dei Deputati, Eduardo Cunha, con altri 21 parlamentari; c’è anche l’ex deputato Mario Negromonte (Pp), che fu ministro delle Città fra il 2011 e il 2012, sempre durante il primo mandato di Rousseff.
Nell’ambito dell’inchiesta cominciata un anno fa è emersa finora l’esistenza di una vasta rete di corruzione all’interno di Petrobras datata almeno un decennio per un valore stimato di svariati miliardi di dollari. Molte delle persone arrestate finora, tra ex funzionari della società e un gruppo di imprenditori, hanno già patteggiato ammettendo tangenti in entrata e in uscita da Petrobras finite nelle tasche dei vertici societari e di politici.