Rottura nella maggioranza sulla riforma della prescrizione che prevede l’aumento dei tempi sui reati di corruzione. La spaccatura si è consumata in commissione Giustizia dove oggi è stato dato il via libera con i voti di Pd e Sel, Contraria invece Area Popolare: “Non voteremo la riforma così come ci è stata proposta dal governo, assurdo che si arrivi a una prescrizione di quasi 30 anni”, ha detto Alessandro Pagano, il capogruppo di Ap in commissione Giustizia. La nuova stesura era stata proposta dai relatori, Stefano Dambruoso (SC) e Sofia Amoddio (Pd), con il parere favorevole del Governo.
“Con il Nuovo Centrodestra continueremo a discutere”, ha precisato il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, “l’esame del provvedimento è solo all’inizio”. E anche il vice ministro Costa stempera la tensione assicurando che il testo sarà corretto in Aula, così come il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi ha chiarito che si troverà un accordo in maggioranza.
Anche Forza Italia e i socialisti, con il presidente dei deputati Marco Di Lello, hanno annunciato che non voteranno la riforma. Per il M5S invece l’allungamento dei tempi di prescrizione è un passo avanti ma non sufficiente, secondo i grillini infatti sarebbe necessario prevedere lo stesso trattamento temporale pure per i reati di concussione e corruzione. Il provvedimento arriverà adesso alla Camera il prossimo 16 marzo.