Sette persone sono finite in manette nell’ambito dell’operazione “Jafar” che ha portato all’arresto dei capi del mandamento mafioso di Misilmeri-Belmonte Mezzagno. Gli arrestati sono Giuseppe Vasta, 65 anni, presunto reggente del mandamento, Filippo Bisconti, 54, reggente del clan di Belmonte, Pietro Cireco, 74 anni, reggente della cosca di Bolognetta, Giovanni Ippolito, 47 anni, Aristide Neri, 35 anni, Antonino Pirrone, 45 anni e Alessandro Ravesi, 43 anni.
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Sono accusati dalla Direzione distrettuale antimafia, a vario titolo, di associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsione e minaccia aggravati dal metodo e dalle finalità mafiose. Alle indagini dell’operazione hanno collaborato le vittime delle estorsioni.
I vertici del mandamento stavano progettando un omicidio. Lo ha rivelato il procuratore aggiunto di Palermo Leonardo Agueci intervenendo alla conferenza stampa in cui si sono illustrati i dettagli dell’operazione condotta dai carabinieri. Il magistrato ha anche sottolineato l’importanza della collaborazione delle vittime del racket del pizzo nelle indagini.
“Siamo davanti a un mutamento culturale fondamentale”, ha detto. “Rivolgiamo un appello accorato a chi subisce le pressioni degli estorsori: denunciate. Indagini come queste dimostrano che non ci sono vicoli ciechi. Chi si rivolge alle forze dell’ordine ha sempre delle risposte”, ha sostenuto il colonnello Giuseppe De Riggi, comandante provinciale dell’Arma.
Anche Salvatore Sollima, 44 anni, un giovane di Bagheria, è stato decisivo per i risvolti dell’operazione ‘Jafar’ condotta dai carabinieri nel Palermitano. Nonostante abbia già scontato la sua pena per estorsione ha deciso di collaborare con i magistrati rivelandosi una risorsa importante per le indagini. L’operazione all’alba di oggi ha portato al fermo di sette persone, ritenute ai vertici del mandamento mafioso di Misilmeri e Belmonte Mezzagno.
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L’inchiesta, avviata nel novembre 2013, è la prosecuzione dell’indagine “Sisma” e ha documentato come dopo la reggenza di Franco Lo Gerfo, il mandamento sia passato nelle mani di Giuseppe Vasta, che avrebbe gestito i traffici insieme ai tre suoi fidati “uomini”: Alessandro Ravesi, Giovanni Ippolito e Aristide Neri. Sono state documentate 5 vicende estorsive in danno di imprenditori edili e di commercianti della zona.
Emblematico l’episodio accaduto nella notte dell’8 marzo 2014, quando sono stati collocati dei crisantemi sotto una scritta dal tenore intimidatorio sulla saracinesca di una macelleria del comune di Marineo.
Ecco i nomi degli arrestati.