Un gommone carico di immigrati si è rovesciato nel Canale di Sicilia. Dieci cadaveri sono stati ripescati dall’equipaggio della nave “Dattilo” della Guardia costiera, che li ha trasportati nel porto di Augusta (Siracusa) assieme a 500 profughi tratti in salvo anche in un altro intervento di soccorso. Altri 200 stranieri sono stati soccorsi da una petroliera che si è diretta a Pozzallo (Ragusa). Sfiorata una tragedia di proporzioni clamorose come accadde a Lampedusa nel 2013.
Parte delle 500 persone imbarcate dalla “Dattilo” erano sul gommone che si è ribaltato, le altre su un secondo gommone raggiunto dall’unità della Guardia costiera. Contestualmente, la sala operativa del comando generale delle Capitanerie di porto ha dirottato in soccorso di un terzo gommone con 200 immigrati circa a bordo la petroliera che è stata poi indirizzata a Pozzallo.
La polizia ha già predisposto il loro ingresso al centro di primo soccorso ed assistenza di Pozzallo. Sono già in corso le indagini a cura della squadra mobile di Ragusa per identificare gli scafisti, anche grazie alla visione dei filmati delle fasi di soccorso. La Procura di Siracusa ha aperto uni’inchiesta sul naufragio che causato la morte di 10 migranti dopo il ribaltamento di un gommone nelle acque del Canale di Sicilia. L’ipotesi di reato è omicidio.
Ad Augusta, invece, è stato già predisposto dalle forze dell’ordine il dispositivo per lo sbarco dei cadaveri e dei superstiti.
In meno di 24 ore, sono state in totale 7 le operazioni di soccorso coordinate dalla Guardia Costiera in una zona di mare a circa 50 miglia a nord della Libia. Sono stati inoltre dirottati 3 mercantili, uno dei quali ha salvato 183 persone; disposto l’invio della CP 904 nave Fiorillo della Guardia Costiera, che ha tratto in salvo 319 migranti, e richiesto l’impiego di 1 unità della Marina Militare inserita nel dispositivo Triton che è intervenuta in soccorso. Complessivamente sono stati soccorsi 5 gommoni e 2 barconi carichi di migranti, di provenienza siriana, palestinese, tunisina, libica e subsahariana.