Il disegno di legge sulla riforma della scuola è stato rinviato di una settimana ma il premier Renzi assicura che “non c’è nessun rischio di slittamento delle assunzioni di 180 mila insegnanti precari”. La copertura finanziaria di un miliardo sarà disponibile subito, 3 miliardi a partire dal 2016. Il disegno di legge doveva essere approvato oggi, ma la sua approvazione è slittata invece al Consiglio dei ministri di martedì prossimo.
“Nessun passo indietro dal governo: il 10 marzo il disegno di legge sarà vidimato e passerà al Parlamento”, ha detto Renzi al termine del Consiglio dei ministri.
Previsti 180.000 “ingressi” (considerando però anche circa 60.000 posti dell’annunciato concorso per insegnanti) pescando dalle graduatorie a esaurimento, dagli idonei e vincitori dell’ultimo concorso pubblico (quello del 2012) e, per consentire una coincidenza tra fabbisogni e organici (ci sono materie, come matematica e fisica, in cui scarseggiano prof e discipline che si è deciso di potenziare) anche attingendo dalle graduatorie di istituto (offrendo a questa categoria di precari prima un contratto a termine per un altro anno e poi una sorta di “corsia preferenziale” per il concorso che verrà bandito a ottobre).
Altro capitolo entrato “in corsa” quello delle scuole paritarie, accompagnato da non poche polemiche. L’idea era quella di proporre una detrazione fiscale per le famiglie che iscrivono i propri figli alle paritarie.