L’Isis potrebbe compiere in Europa un attentato grave come quello del 9 settembre del 2011 a New York, nel giro di due anni. Gli estremisti islamici “stanno reclutando fanatici tra i migranti in Libia, con la promessa di ‘vergini bianche’. Lo ha detto Ahmed Gheddafi al-Dam, cugino dell’ex dittatore libico Muhammar Gheddafi, esule in Egitto dal 2011, intervistato da Mail on line, il sito del quotidiano inglese Daily mail.
Gheddafi al-Dam sostiene che il gruppo terroristico invaderà l’Europa con 500.000 immigrati quest’anno; tra questi, dice, ci saranno migliaia di terroristi.
Nell’intervista al sito inglese, Gheddafi al-Dam aggiunge inoltre che le milizie fedeli all’Isis, in rischiano di essere in possesso di più di 6.000 barili di uranio che l’esercito del governo custodiva nel deserto di fuori della città sud-occidentale di Sabha. Uranio che è utilizzato per la realizzazione di ordigni atomici, ma secondo il cugino dell’ex rais di Tripoli potrebbe essere venduto a uno Stato canaglia come la Corea del Nord per raccogliere ulteriori fondi per il terrorismo. Si stima che possa valere fino a 400 milioni di dollari.
Gaddaf al-Dam, fuggì in Egitto durante la rivoluzione 2011,in esilio al Cairo. Fino a settembre era sottoposto al divieto di viaggio, col rischio di essere estradato in Libia con le accuse di crimini contro il popolo, ma anche contraffazione, falso, frode e riciclaggio di denaro. Dal 1995 aveva comandato ‘un battaglione d’élite dell’esercito incaricato della sicurezza personale di Gheddafi.’ Inoltre, è stato accusato di essere ‘coinvolto nella pianificazione delle operazioni contro i dissidenti libici all’estero ed è stato direttamente coinvolto in attività terroristiche.’ Accuse false, secondo Gheddafi al-Dam che ora vuole tenere una conferenza con la partecipazione di tutte le parti in campo, compresa l’Isis, per decidere il futuro del Paese.
Per questo, ha intenzione di intraprendere un viaggio nel Regno Unito e in altri paesi europei nelle prossime settimane per raccogliere sostegno per la sua conferenza.
È il membro più anziano del clan tribale del deposto dittatore, per questo, mirerebbe a essere il prossimo leader del paese. Gaddaf al-Dam sostiene che due milioni di persone, un terzo della popolazione continuano a sostenere il clan Gheddafi. “’Dobbiamo essere parte della soluzione. La gente ci vuole di nuovo”, ha detto nell’intervista.
Intanto, ne ha per tutti, dagli Stati Uniti, che col loro attacco hanno destabilizzato il Paese, Hillary Clinton, che “dovrebbe tornare alla cucina”, a Tony Blair, l’ex premier inglese che “seguì l’America ‘come un cane‘.
Si salva, in parte, soltanto Silvio Berlusconi, con il quale Gheddafi ha avuto un legame speciale. “Era nostro amico, poi ci ha bombardato”. Il cugino di Gheddafi ha deriso il leader di Forza Italia per i suoi problemi giudiziari e la condanna ai servizi sociali: ‘Ora sta spazzando le strade di Roma.’