Girava in strada, sotto choc, con un cacciavite piantato nel collo. Portato in ospedale, si è salvato per miracolo: l’utensile infatti avrebbe sfiorato di pochi centimetri la carotide. A colpirlo era stata la sua fidanzata, una donna di 35, una colf filippina, al termine di una lite. La donna è stata poi arrestata, e portata nel carcere di Rebibbia, per tentato omicidio dai carabinieri della stazione di Roma Montespaccato, in collaborazione con quelli del Nucleo Radiomobile.

La vittima è un ragazzo, anche lui filippino, di 28 anni, che è stato aiutato da alcuni passanti che hanno chiamato il 118. Subito dopo le pattuglie dei militari si sono messe a caccia della donna che, nel frattempo, aveva lasciato la sua casa di via dei Monti di Primavella dove viveva assieme all’uomo di sette anni più giovane.

Secondo una ricostruzione, la lite sarebbe scoppiata per gelosia ma non si escludono anche i maltrattamenti in famiglia, come ha ammesso la stessa filippina. Presa da un raptus, la 35enne ha colpito il compagno con il quale ha anche un bambino piccolo. Un’ambulanza ha portato il ragazzo, ancora con il cacciavite nel collo, al Policlinico Gemelli dove è stato operato ed è ricoverato senza la riserva sulla vita.