La “manita” italiana nei sedicesimi di finale di Europa League ha entusiasmato tutti, è inutile negarlo. Mai prima d’ora l’Italia aveva portato 5 sue rappresentanti agli ottavi dell’ex coppa Uefa, nemmeno nella stagione 1999/00 quando Parma, Juventus, Roma e Udinese vennero tutte eliminate nel secondo turno eliminatorio. Ma è ancora presto per mollare la presa e lasciarsi cullare da facili entusiasmi: il terzo posto del Ranking Uefa rimane ancora un miraggio.
La graduatoria viene infatti stilata prendendo in considerazione l’ultimo quinquennio. Dal 2010 al 2015 i risultati delle italiane in Europa sono stati tutt’altro che esaltanti, considerati i successi in sequenza delle inglesi, delle spagnole e, soprattuto, delle formazioni della Bundesliga che hanno lasciato al palo le concorrenti italiane.
Oggi il Ranking vede la Spagna al primo posto con 94.427 punti, l’Inghilterra al secondo posto con 79.677 punti e la Germania terza con 77.129 punti. Quarta, con soli tre posti disponibili per la Champions, l’Italia staccata di quasi 12 punti (65.343). Insomma, manca ancora tanto per recuperare il terreno perduto, ad occhio e croce più di cinque anni.
Volendo però guardare il bicchiere mezzo pieno, sforzandosi quindi di mettere alle spalle anni di figuracce europee (soprattutto in Europa League), si può accennare un sorriso guardano al Ranking relativo alla stagione 2014/2015 che vede l’Italia al secondo posto a circa un punto dalla Spagna. La Germania è terza, mentre al quarto posto c’è sorprendentemente l’Inghilterra.
È ancora presto per stabilire se quello intrapreso dalle italiane sia il cammino giusto. Bisogna ancora capire se i successi di Roma, Napoli, Inter, Fiorentina, Juventus e Torino siano risultati estemporanei o il frutto di una seria programmazione. Fuoco di paglia o nuovo punto di partenza. Certamente bisognerà attendere ancora qualche tempo prima di emettere sentenze, nel bene o nel male.