Palermo, maxi confisca a Benedetto Capizzi | Il boss voleva ricreare la “cupola” /VIDEO

di Redazione

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Palermo, maxi confisca a Benedetto Capizzi | Il boss voleva ricreare la “cupola” /VIDEO

| venerdì 27 Febbraio 2015 - 07:47

Sequestro di beni per 5 milioni di euro nei confronti del boss mafioso Benedetto Capizzi, di 71 anni. Il provvedimento è stato emesso dalla sezione misure di prevenzione del Tribunale di Palermo. Le indagini patrimoniali nei confronti di Capizzi, arrestato nell’ambito dell’operazione antimafia “Perseo” del 2008 e condannato all’ergastolo, sono state condotte dal Nucleo investigativo dei Carabinieri di Palermo. In particolare tra i beni confiscati figura anche una villa a tre piani, dove abitano i familiari del boss, che risultava intestata a un prestanome.

Le indagini patrimoniali sono state avviate dai carabinieri a seguito dell’operazione “Perseo”. Dagli accertamenti è emerso come Capizzi, nonostante fosse detenuto a seguito di due condanne all’ergastolo, non solo continuava ad essere il reggente del mandamento di Villagrazia – Santa Maria di Gesù, ma dopo gli arresti di Salvatore e Sandro Lo Piccolo, progettava di ricostituire la Commissione Provinciale di “Cosa Nostra” e di guidarla.

Emblematiche risultano le conversazioni con il figlio Sandro, tramite il quale Benedetto Capizzi impartiva le sue direttive: “Se qualcuno vuole alzare la ‘cricchia’ (cresta ndr) se la cali perché ci lascia la pelle, chiaro?…Pugno duro, hai capito? Pugno duro con tutti!”.

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In un’altra conversazione, intercettata nel corso di un summit di mafia tra Giovanni Adelfio, Giuseppe Scaduto e Sandro Capizzi, venivano definiti gli aspetti salienti della Commissione Provinciale di “Cosa Nostra”: “…all’ultimo ci sediamo e cerchiamo di fare una specie di Commissione all’antica… cinque, sei, otto cristiani come si faceva una volta e quindi la responsabilità se dobbiamo fare una cosa ce l’assumiamo tutti”.

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