“Non esiste un Paese a rischio zero“, ma “non ci sono evidenze di una minaccia specifica per l’Italia“. Lo ha detto il ministro degli Interni, Angelino Alfano, parlando del pericolo legato al terrorismo internazionale di matrice islamista, nel corso della sua partecipazione alla trasmissione della Rai Uno Mattina.

“Dalla fine di dicembre – ha aggiunto il ministro – abbiamo avuto 21 espulsi per radicalismo violento; abbiamo un decreto moderno che ci dà la possibilità di intervenire”. La guerra all’estremismo si fa anche su internet, diventato strumento della propaganda e di reclutamento per le organizzazioni terroristiche. Per questo, ha detto Alfano, “ho incontrato i colossi del web per affrontare i proselitismi mediante i social“.

Uno dei fronti caldi, motivo di tensione è la situazione della Libia. “La comunità internazionale deve farsi carico, insieme all’Italia, della situazione libica” ha detto Alfano. Quanto alla possibile infiltrazione di terroristi attraverso gli immigrati che arrivano in Italia dalle coste del nord Africa, soprattutto dalla Libia, “non abbiamo nessuna traccia di una eventuale presenza terroristica – ha detto – ma nessuno può escluderlo, per questo abbiamo comunque rafforzato i controlli”.

Il ministro ha lanciato la proposta di un Daspo internazionale per gli hooligans, in occasione delle manifestazioni europee. “Abbiamo assistito a una vergogna a Roma ma anche a condanne e arresti dei tifosi del Feyenoord. Però dobbiamo anche dire alla Uefa che non può limitarsi a fare segnalazioni. In Italia abbiamo il Daspo che proporrò anche in Europa per evitare che circolino i tifosi pericolosi”.

Per il ripetersi degli scontri tra tifoserie, il governo greco ha sospeso il campionato di calcio, ma per Alfano “non possiamo paragonarci alla Grecia. Ho fatto approvare a settembre un decreto sulla violenza contro gli stadi, già nel primo trimestre abbiamo avuto un calo di manifestazioni di violenza e dei tifosi e forze di polizia feriti”.