Il ministero del Tesoro ha venduto 540 milioni di azioni di Enel, pari al 5,7%, scendendo così al 25,5% del capitale: incassa 2,2 miliardi di euro. L’operazione lampo è stata annunciata dalla società statale.
Via XX Settembre ha sempre affermato che la cessione sarebbe avvenuta in condizioni favorevoli dei mercati. Il titolo Enel mercoledì ha chiuso a 4,04 euro (-0,34%), dopo un mese di gennaio abbastanza deludente, in cui è sceso intorno ai 3,5 euro.
Una volta finita la cessione di un’ulteriore partecipazione Enel, ora tocca alla privatizzazione di Poste e Ferrovie. Pochi giorni fa il Tesoro ha confermato l’intenzione di aprire il capitale delle due società entro il 2015, “purché le condizioni dei mercati – ha precisato il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan – consentano di realizzare valore adeguati”.
Questa settimana è prevista una riunione al Mef in particolare sul dossier Poste. Su Ferrovie (l’ultima scadenza è fissata al 2016) sta lavorando la task force formata dai Ministeri dell’economia e delle infrastrutture. Sembrano invece in stallo le operazioni relative a Sace, Stm e soprattutto Enav.