Google ha deciso di trovare un accordo con il nostro Paese di fare pace con il fisco italiano: ha deciso di pagare tasse per 320 milioni di euro su un imponibile che la Guardia di Finanza e la Procura di Milano avrebbero quantificato in 800 milioni di euro.
Questo denaro sarebbe stato incassato dalla multinazionale per le sue attività in Italia ma trasferito in altri paesi, come l’Irlanda dove la tasssazione era più favorevole. La notizia è stata anticipata dal “Corriere della Sera” ma ancora non è stata confermata ufficialmente da parte dei vertici della Gdf e dei magistrati lombardi.
Una decisione che segna un vero e proprio colpo di scena considerando che Google non avrebbe difficoltà a mettere in campo una schiera di avvocati e tributaristi per resistere al Fisco italiano. Invece, è prevalsa la volontà di ridurre contenziosi e attriti con gli Stati, in questo caso con l’Italia.
A dare una spinta all’intesa anche la decisione, a fine del 2014, del governo irlandese, di non consentire più alle multinazionali del Web e dell’hi-tech di utilizzare il paese come un vero e proprio “paradiso fiscale”. L’Irlanda, infatti, ha deciso di tassare completamente gli introiti fatti pervenire nel paese da queste maxi-aziende, anche se non realizzati sul territorio.