Dopo la sospensione, Gino Paoli ha deciso di dimettersi dalla presidenza della Siae. In una lunga lettera al Consiglio di gestione della Società italiana degli autori ed editori, rassegna le “dimissioni irrevocabili” perché “non posso proprio permettermi di rischiare – si legge – di coinvolgere la Siae in vicende che certamente si chiariranno, ma che sono e devono restare estranee alla Società”. Il cantautore, qualche giorno fa, è finito nel mirino della finanza: il reato contestato è evasione fiscale.
“Ci tengo a dirvi – specifica Paoli rivolgendosi alla Siae – che sono certo dei miei comportamenti e di non aver commesso reati”. “Con il rispetto assoluto di chi sta doverosamente svolgendo il suo lavoro di indagine – aggiunge il presidente dimissionario – intendo difendere la mia dignità di persona per bene. In questi giorni assisto purtroppo a prevedibili, per quanto sommarie, strumentalizzazioni, che considero profondamente ingiuste”.
“Ho volutamente aspettato qualche giorno a parlarvi per non entrare nella foga di queste stesse strumentalizzazioni. Credo di aver espletato il mio compito di Presidente al massimo delle mie capacità. Sono orgoglioso dei risultati che abbiamo ottenuto insieme, per cui abbiamo combattuto fianco a fianco in battaglie importanti, fino all’ultima in favore dei giovani autori” conclude Paoli, rassegnando le dimissioni dopo un “percorso di circa un anno e mezzo di intenso e appassionato lavoro”, “con la certezza che la Siae saprà continuare la sua missione di tutela della creatività italiana”.