Ha confessato l’omicidio di Giovanni Lombardi, il corriere della droga, ucciso a colpi di pistola nella notte a Levaggi, sopra Borzonasca, in Liguria. “Ho fatto tutto da solo”, avrebbe detto ai poliziotti Marietto Rossi, pluripregiudicato di 60 anni arrestato mentre scavava la fossa per nascondere il cadavere insieme ad altri due complici.
Gli investigatori, però, hanno arrestato altre sette persone coinvolte nell’inchiesta, che farebbero tutte parte della stessa banda. Cosimo Salvatore Catalfamo, 52 anni di Messina ma residente a Chiavari, e Mario Umberto Calderoni, 50 anni di Rapallo, fermati assieme a Rossi negano l’omicidio. Tutti e tre sono stati rinchiusi nel carcere di Marassi con i reati di omicidio volontario, occultamento volontario e porto abusivo di arma. Il quarto uomo fermato è un genovese, a cui viene contestato il concorso in omicidio volontario mentre altre due persone erano state intercettate in possesso di un fucile a canne mozze, una carabina, silenziatori, pistole e proiettili. L’uomo legato alla vittima, invece, è un fruttivendolo del centro storico genovese fermato con l’accusa di detenzione e spaccio di stupefacenti.
Lombardi è stato crivellato nella sua auto con quattro colpi di pistola, tre al torace e uno in faccia, mentre consegnava a Rossi due chili di cocaina purissima. Poi, Rossi insieme a Cosimo Salvatore Catalfamo e Mario Umberto Calderoni avrebbero messo il corpo di Lombardi dentro l’auto e avrebbero cercato di seppellirlo in un terreno privato.