Due persone sono state arrestate dai carabinieri di Bagheria, alle porte di Palermo, con l’accusa di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso. Secondo l’accusa, sono gli autori di intimidazioni contro una ditta di rivendita di macchine agricole, la cui saracinesca era stata incendiata il 12 agosto dell’anno scorso dopo che una prima volta, il 19 luglio, era stata spruzzata benzina sull’ingresso dell’attività.
Gli arrestati sono G.C. e S.B., entrambi di 22 anni di Bagheria.
Il commerciante aveva dichiarato agli investigatori di non aver mai ricevuto richieste di pizzo. Analizzando i filmati dei sistemi di videosorveglianza e i tabulati telefonici, i carabinieri sono risaliti a due giovani che sarebbero rimasti ustionati agli arti mentre appiccavano le fiamme. Le indagini proseguono per l’identificazione dei presunti “mandanti” del tentativo di estorsione.
Dalle indagini è emerso inoltre che la vittima degli attentati, in realtà, giorni prima degli incendi era stato avvicinato da una persona collegata con soggetti inseriti nella locale famiglia mafiosa.