Sarebbero il risultato delle campagne di delegittimazione delle immunizzazioni i tre ricoveri di neonati in pochi giorni di meningite da Haemophilus influenzae di tipo B, un bambino sotto respirazione assistita da un mese a causa della pertosse, che come l’haemophilus può essere combattuta con un vaccino.
È quanto spiegano gli esperti dell’ospedale Bambino Gesù di Roma, che hanno portato ai dati più bassi di copertura degli ultimi dieci anni, si iniziano a vedere nelle corsie degli ospedali, con il ritorno di malattie che fino a poco tempo fa sembravano dimenticate.
”Avere tre casi in pochi giorni di meningite da hemophilus non era mai successo in anni recenti, si pensi che nel 2012 ve ne era stato solo uno – spiega Alberto Villani, responsabile di Pediatria Generale e Malattie Infettive del Bambino Gesù – così come di avere casi di pertosse. È una vergogna che nel 2015 ancora ci siano bambini che rischiano la vita per malattie prevenibili con una semplice iniezione, mentre in Italia un bambino oggi è più a rischio di dieci anni fa”.
I tre bimbi ricoverati hanno due, tre e cinque mesi, e uno è in terapia intensiva. Il vaccino contro l’Haemophilus è contenuto in quello esavalente, che si somministra a partire dai tre mesi di età del bambino, ma insieme a quello per la pertosse non è considerato tra gli obbligatori.
“Al giorno d’oggi ci sono genitori obiettori totali – spiega Villani – e altri che si sostituiscono ai medici decidendo magari di saltare uno o due vaccini, o di farne solo uno. Così facendo però non solo mettono a rischio la vita dei propri figli, ma anche di quelli degli altri. I tre bimbi ricoverati ad esempio non avevano l’età per il vaccino, e non hanno potuto contare sull”effetto gregge’, cioè sulla assenza di circolazione del virus dovuta agli alti tassi di immunizzazione”.
Le medie nazionali di vaccinazione, pur rimanendo sopra il 90%, stanno scendendo anno dopo anno. Secondo l’ultimo rapporto del ministero della Salute, quello che ci ha fatto meritare la convocazione d’urgenza da parte dell’Oms, ad esempio per l‘haemophilus la media nazionale è del 94,5%, con molte regioni sotto la soglia del 95 considerata sicura e alcuni casi, come la Calabria che registra una soglia all’80%, con livelli nettamente più bassi.
Il problema non è solo italiano, con gli Usa che ad esempio sono alle prese con un’epidemia di morbillo scatenata probabilmente da un dipendente di Disneyland. Attualmente, sottolinea Villani, tutte le forme di meningite più comuni hanno il loro vaccino specifico, tutti gratuiti tranne quello contro il meningococco B in alcune regioni, che pur non essendo obbligatori sono fortemente consigliati dagli esperti. ”Bisogna far capire ai genitori che i vaccini sono sicuri – afferma Villani – noi abbiamo un centro vaccinale all’interno dell’ospedale, dove vengono inviati i bambini che secondo i medici potrebbero avere un alto rischio di reazioni avverse dove vengono eseguite circa 800 vaccinazioni l’anno e dove non è mai stata riscontrata una reazione avversa maggio.