L’ex deputato del Pd, all’Assemblea regionale siciliana Gaspare Vitrano è stato condannato a sette anni di reclusione per concussione. Vitrano fu arrestato nel 2011 mentre intascava una tangente di diecimila euro da un imprenditore del fotovoltaico.
In carcere era finito anche Piergiorgio Ingrassia, l’ingegnere che avrebbe fatto da mediatore e che accusò l’uomo e Mario Bonomo, ex coordinatore del partito Alleati per la Sicilia, di essere i titolari di fatto di società nel settore delle energie rinnovabili, formalmente intestate a prestanome.
Secondo l’accusa, le aziende ottenevano le licenze per la realizzazione di impianti fotovoltaici dalla Regione grazie all’intervento di Vitrano e Bonomo; quest’ultimo è sotto processo davanti a un’altra sezione del Tribunale.
A denunciare Vitrano era stato l’imprenditore Gianni Correro. Nel processo era imputato solo il deputato, mentre Ingrassia, che ha collaborato con gli inquirenti, aveva patteggiato la condanna a due anni. Correro ha raccontato le pressioni di Ingrassia perché versasse la tangente: ‘Se non paghi non potrai più lavorare’. Correro ha raccontato di aver consegnato la busta coi soldi negli uffici dell’Azienda sanitaria di Palermo.
Vitrano si è difeso sostenendo che il denaro non era una tangente ma una parte dei proventi di una delle aziende del fotovoltaico di cui era socio di fatto. Bonomo ha respinto le accuse di sue presunte pressioni all’assessorato regionale all’Industria per velocizzare le autorizzazioni dei suoi impianti. Al magistrato ha detto di essersi informato sullo stato delle pratiche senza aver mai cercato di snellire le procedure burocratiche
All’ex parlamentare regionale sono stati confiscati 80 mila euro, i soldi che Ingrassia avrebbe versato negli anni a Vitrano.