Dodici milioni di euro di redditi non dichiarati e I.V.A. non versata per 2 milioni e 500 mila euro. Appostato all’esterno del casinò di Sain-Vincent, il cambista attende il proprio cliente che certamente avrà bisogno di lui per poter avere liquidità e continuare a giocare. Si incontrano, il giocatore consegna al cambista un assegno bancario tratto dal proprio conto corrente e quest’ultimo lo liquida in contanti trattenendo già per sé una percentuale del 10% quale commissione di cambio. Ovviamente tutto in nero.
Il Nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Aosta ne ha individuati tre – un imprenditore e due pensionati – e ne ha ricostruito movimenti per 12 milioni di euro, fino ad accertare la milionaria evasione complessiva e a denunciarli alla Procura della Repubblica per usura o esercizio abusivo del credito. I finanzieri hanno poi esteso le indagini anche al settore valutario, contestando ai circa trecento clienti le relative violazioni per utilizzo indebito di denaro contante, superiore agli importi autorizzati dalla legge.
Per poter cambiare un assegno ed evitare le relative sanzioni amministrative, occorre quindi rivolgersi esclusivamente alla cassa della casa da gioco, che peraltro non prevede il pagamento di alcuna commissione.