Andava agli appuntamenti con le squillo con la macchina di servizio, a Sarzana ma pure a Carrara. E poi telefonava, telefonava tanto alle chat erotiche tanto che il suo telefono aziendale era diventato “incandescente” come contenuti e soprattutto per la bolletta sempre più alta. E d’altronde non poteva essere diversamente visto che il protagonista della vicenda è il comandante dei vigili del fuoco della Spezia, Gaspare Fundarò, rinviato a giudizio con l’accusa di aver usato il cellulare di lavoro per mettersi in contatto con le ballerine dei night e prostitute.
Le indagini della polizia, coordinate dal pm Tiziana Lottini, ha preso il via nell’agosto del 2011 quando gli agenti di una volante sorpresero un’auto dei vigili del fuoco davanti all’’ex club Paradise. In un primo momento sembrava un normale controllo dei pompieri, seppure in un orario non usuale ma, notando che nei giorni successivi, l’Alfa Romeo si trovava sempre nello stesso posto alla stessa ora, hanno identificato il proprietario ed è venuto fuori che era il comandante dei Vigili del Fuoco.
Secondo i magistrati, tra il 2011 e il 2013, l’uomo avrebbe utilizzato “per uso personale” l’auto di servizio in 335 occasioni addebitando all’amministrazione pedaggi e gasolio. Dall’esame dei tabulati telefonici è emerso invece che “per conversazioni personali” il comandante avrebbe chiamato 2000 volte un numero intestato a una ballerina di origini nordafricane e “altre 70 giovani donne straniere”, che per la polizia sarebbero state prostitute. Inoltre, il capo dei pompieri avrebbe usato il cellulare di servizio per chiamare 986 volte la moglie, 344 volte la figlia e 238 volte il figlio. La corte dei Conti ha aperto un’inchiesta.