Oltre 2000 tassisti protestano a Torino, città dove ha sede l’Authority di regolazione dei Trasporti, contro Uber, l’azienda americana che fornisce trasporto automobilistico privato attraverso l’app per smartphone: “Chiederemo di essere ricevuti da sindaco e prefetto – ha detto Walter Drovetto, vice segretario nazionale Ugl Taxi – quindi raggiungeremo la sede dell’Authority di regolazione dei trasporti. Chiediamo legalità e rispetto delle regole – ha proseguito – chi costa meno è perché non paga le tasse e fa tariffe a discrezione, rispetto a noi che abbiamo il tassametro piombato”.
“Uber – ha continuato Drovetto – effettua un servizio senza rispettare tutte quelle garanzie che da sempre ci vengono richieste. In questo modo si danneggiano 100mila tra tassisti e autonoleggiatori. Uber deve fermarsi”.
Tra i cartelli e gli striscioni portati dai manifestanti, alcuni hanno la scritta “Je suis taxi legale” e diversi slogan contro l’abusivismo: “Chiediamo che il ministro Lupi – ha proseguito Walter Drovetto – intervenga per reprimere quella che anche lui definisce illegalità. Se queste persone vogliono fare il nostro lavoro, paghino anche loro il 50% di tasse come noi e si sottopongano a controlli di sorta”.