Le tensioni di venerdì scorso sono smorzate. Come promesso, dopo lo strappo sulle riforme, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto al Quirinale i rappresentanti delle opposizioni che avevano chiesto udienza durante le tensioni della seduta fiume a Montecitorio.
In mattinata il capo dello Stato ha avuto un incontro di circa mezz’ora con il capogruppo di Forza Italia alla Camera, Renato Brunetta, che per primo, durante la partita delle riforme, si era messo in contatto con l’ex segretario generale Donato Marra per chiedere che il presidente incontrasse le opposizioni. “Il presidente Mattarella – ha detto Brunetta dopo il colloquio – ha auspicato che il dialogo sulle riforme possa riprendere. Conoscendolo, userà tutti gli strumenti previsti dalla Costituzione per ripristinare un clima di dialogo”.
Dopo l’esponente azzurro al Colle è arrivata una delegazione di Sel. “Vogliamo serietà da parte del Governo – ha detto dopo l’incontro Nichi Vendola – e lo abbiamo detto anche al capo dello Stato”. “Il mix di decretazione d’urgenza e voti di fiducia – ha aggiunto – è una rappresentazione del Parlamento umiliato. Se la modalità diventa ordinaria e riguarda la Costituzione siamo di fronte ad un vulnus”.
In settimana è attesa anche una delegazione del Movimento 5 Stelle. E il leader Beppe Grillo fa sapere dal suo blog che salirà al Colle.
“La ringrazio Presidente. Ci vediamo al Quirinale”, ha scritto sul suo blog l’ex comico genovese.
Il leader della Lega, Matteo Salvini, avrebbe invece rifiutato di salire al Colle. “Che ci vado a fare?”, ha chiesto, annunciando che non avrebbe accompagnato da Mattarella la delegazione di parlamentari della Lega. E di fronte allo “stupore” del Quirinale, Salvini ironizza: “Spero che il Capo dello Stato sia più preoccupato della crisi libica che dell’agenda di Salvini”.