Sulla morte della neonata Nicole a Catania, partorita alla clinica Gibiino, e morta in seguito a complicazioni post parto in ambulanza per mancanza di posti letto in ospedale, interviene l’avvocato Ettore Denti, presidente dell’Aiop Catania, l’associazione che rappresenta le case di cura catanesi.
“E’ impensabile e semplicistico attribuire responsabilità, ai medici o a una singola struttura, ancora prima che le inchieste abbiano fatto piena luce sulla vicenda. Nel drammatico caso della piccola Nicole, la realtà è ben più complessa e ha fatto emergere alcune criticità dell’intero sistema sanitario regionale. Andrebbe attivata una seria riflessione sulla qualità del servizio d’assistenza in Sicilia e sulla necessità di avviare un reale percorso di efficientamento del sistema per garantire ai cittadini un’assistenza sanitaria di qualità. E bisognerebbe individuare esattamente cosa non ha funzionato”.
Secondo Ettore Denti “in provincia di Catania non è stato mai attivato il Servizio per il trasporto di emergenza neonatale (STEN) e il Servizio di trasporto materno assistito (STAM), obbligatori per legge, secondo quanto stabilito dalle Linee di indirizzo per la promozione e il miglioramento della qualità, sicurezza e appropriatezza degli interventi assistenziali nel percorso nascita e dal decreto regionale del 2 dicembre 2011. Servizi prioritari per la messa in sicurezza dei punti nascita di primo livello, pubblici e privati, che non hanno obbligo di essere dotati di Unità di terapia intensiva neonatale (Utin), secondo la rete dell’emergenza individuata dall’assessorato regionale alla Salute. E’ un fatto gravissimo per la sicurezza delle pazienti e dei neonati e stupisce, pertanto, che, dal 2012, servizi, che rappresentano componenti essenziali ed indispensabili della rete per le cure perinatali, non siano stati ancora realizzati. Abbiamo già chiesto alla Regione, con una nota inviata ieri, di assumere con urgenza gli interventi per attivare Sten e Stam a Catania, anche per evitare che in futuro possano avvenire simili tragici accadimenti”.
L’Aiop ricorda di avere più volte chiesto alla Regione l’istituzione nei Punti nascita pubblici e privati di posti letto di terapia intensiva neonatale, ma ha sempre ricevuto risposte negative: “Ci è stato detto che la rete della terapia intensiva neonatale sarebbe già satura”.
“Respingiamo con forza il tentativo di trovare, a tutti i costi, un capro espiatorio nella drammatica vicenda – conclude l’avvocato Denti – prima ancora che la magistratura abbia concluso le sue indagini. Auspichiamo, pertanto, che in Sicilia si intervenga con decisione per attuare la normativa vigente, che prevede la realizzazione di una rete di Punti nascita che, per essere funzionate ed efficiente, come tutti i sistemi in rete, non può che essere concretamente collegata ed integrata con tutte le strutture, territoriali ed ospedaliere, che ne fanno parte, per garantire ai cittadini un servizio sanitario sicuro”.