Una coalizione internazionale, sotto la bandiera delle Nazioni Unite, per intervenire in Libia. La richiesta è del presidente egiziano Abdel Fattah Al-Sisi che, dopo aver parlato al telefono con il presidente francese, ha sollecitato una risoluzione dell’Onu per una forza militare congiunta contro l’Isis in Libia.
Sisi ha poi sentito anche il primo ministro Cameron e il premier Matteo Renzi ai quali ha confermato la sua intenzione di combattere i terroristi sostenendo “il popolo libico ma intraprendendo operazioni militari contro gli estremisti islamici”. Nel frattempo, l’Egitto ha firmato con la Francia un accordo per la fornitura di armi. Un contratto da cinque miliardi di euro che prevede la consegna di 24 aerei da guerra Rafale, una fregata Freem e una fornitura di missili a corto e medio raggio.
Su possibili nuovi raid egiziani, al-Sisi ha risposto alla radio francese che “dobbiamo farlo di nuovo ma tutti assieme”. Mentre, secondo alcuni media arabi, l’aviazione egiziana avrebbe continuato a bombardare le postazioni dell’Isis a Derna, nel nord della Libia. Sarebbero state almeno sette le azioni dei caccia del Cairo, che avrebbero provocato “decine di morti”.
Intanto il premier Renzi ha convocato un vertice a Palazzo Chigi sulla Libia con i ministri Gentiloni, Alfano e Pinotti, e con il sottosegretario Minniti, per nel corso del quale è stato ribadito “l’impegno italiano per per una forte azione diplomatica in ambito Onu”.