Dopo la morte di una neonata per la mancanza di posti letto, gravissimo episodio sul quale sono in corso indagini per accertare le responsabilità, sono state sospese le attività di ricovero per le nascite alla casa di cura Gibiino di Catania. La decisione è dell’assessore regionale per la Salute, Lucia Borsellino, che ha dato mandato al Dirigente generale del Dipartimento per le Attività Sanitarie ed Osservatorio epidemiologico, Ignazio Tozzo, di “assegnare il termine di 10 giorni per presentare eventuali controdeduzioni“.
Secondo l’assessorato ci sarebbero “incongruenze emerse nelle scelte di gestione del rischio clinico della Casa di cura” che sarebbero emerse dopo l’esame delle registrazioni della centrale operativa 118 e d inoltre sarebbe stato esiguo “il numero dei medici pediatri operanti nella struttura a fronte di oltre 600 parti annui”.
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Un altro elemento di criticità, rilevato dall’assessorato, sarebbe stato “il non puntuale rispetto delle disposizioni in materia di gestione del rischio clinico e della rivalutazione delle competenze secondo il sistema di attribuzione dei privileges nei settori professionali di medicina d’urgenza, cardiologia, ostetricia e ginecologia”.
MA LA CLINICA SMENTISCE LA SOSPENSIONE DEI SERVIZI
Si è conclusa intanto l’autopsia sul corpo della piccola Nicole nell’obitorio dell’ospedale ‘Paternò-Arezzo’ di Ragusa. I medici legali incaricati dalla Procura di Catania, l’anatomopatologo Giuseppe Ragazzi, la ginecologa Claudia Giuffrida e la neonatologa Eloisa Gitto, hanno finito gli esami compiuti alla presenza dei periti di parte nominati dagli indagati e dalle parti lese. Sono stati compiuti prelievi ematici e istologici per i quali sarà necessario attendere per avere gli esiti in referto.
La mamma della bambina, Tania Laura Egitto, mentre era a casa, nel Catanese, è stata colta da malore e condotta nel pronto soccorso dell’ospedale Cannizzaro, dove è stata ricoverata per dolori addominali.
Secondo le prime analisi degli ispettori del Ministero della Salute nella provincia di Catania non c’è una rete di emergenza attiva, se ci fosse stata sarebbe arrivato un pediatra specialista in emergenza che avrebbe stabilizzato la condizione generale della neonata e deciso dove la bambina sarebbe andata. La gestione è affidata alla Regione Siciliana e delegata alle Asp delle varie Province.