Dopo gli accordi di giovedi’ scorso a Minsk, i separatisti dell’est ucraino rispetteranno il cessate il fuoco in programma da mezzanotte. Ma, fanno sapere, reagiranno ad una sua eventuale violazione. “Al momento la nostra posizione è basata su ciò che abbiamo firmato a Minsk. Aderiremo alle disposizioni del documento”, ha promesso Denis Pushilin, uno dei negoziatori dei ribelli, ammonendo però che “se l’accordo non sarà rispettato, agiremo di conseguenza”.
I separatisti filorussi hanno invitato Kiev ad iniziare un dialogo sulle modifiche alla costituzione ucraina in un prossimo incontro del gruppo di contatto. Gli accordi di Minsk prevedono una riforma costituzionale entro la fine del 2015 per concedere il decentramento ad alcuni distretti delle regioni di Donetsk e Lugansk, quelli controllati dai separatisti.
Per Kiev però non ci sono segni di rallentamento nell’offensiva dei separatisti filorussi nell’est del Paese, a poche ore dall’entrata in vigore del cessate il fuoco. “Non c’è calma, inoltre i ribelli continuano ad attaccare Debaltsevo”, ha dichiarato alla tv ucraina un portavoce militare, Anatoli Stelmakc, denunciando 120 singoli attacchi nelle ultime 24 ore.
Intanto l’agenzia finanziaria americana Fitch ha abbassato il rating del credito sovrano ucraino da CCC a CC, ad un passo dal default, nonostante il piano di aiuti finanziari annunciato giovedì scorso dal Fmi a favore di Kiev.