“Il rancore non è accettabile nell’uomo di Chiesa“. Così Papa Francesco durante il concistoro per le creazioni dei nuovi 20 cardinali, 15 elettori e 5 non elettori. Alla fine del concistoro per le creazioni cardinalizie, previsto anche un concistoro ordinario pubblico per la canonizzazione di tre Beate: Giovanna Emilia De Villeneuve, Maria di Gesù del crocifisso e Maria Alfonsia Danil Ghattas. Presente anche il Papa emerito Benedetto XVI.
“Se pure si può scusare una arrabbiatura momentanea e subito sbollita, non altrettanto per il rancore. Dio ce ne scampi e liberi”, ha sottolineato Francesco. Il Pontefice ha quindi invitato a non trattenere l’ira dentro “che ti porta a tenere conto dei mali che ricevi”.
“Quella cardinalizia è certamente una dignità, ma non è onorifica”, ha spiegato. “Cardine non è qualcosa di accessorio” ma è “perno, punto di appoggio e di movimento essenziale per la vita della comunità”. “Sappiate amare senza confini“, ha poi affermato. Amare ciò che è grande senza trascurare ciò che è piccolo; amare le piccole cose nell’orizzonte delle grandi”. Avere “l’intenzione ferma e costante di volere il bene sempre e per tutti, anche per quelli che non ci vogliono bene”.
Chi è chiamato al servizio del governo nella Chiesa “deve avere un forte senso della giustizia – ha detto Francesco – così che qualunque ingiustizia gli risulti inaccettabile anche quella potesse essere vantaggiosa per lui o per la Chiesa”.
Il Pontefice ha poi posto l’accento sull’importanza del perdono. Dovere essere “persone capaci di perdonare sempre; di dare sempre fiducia”, “capaci di infondere sempre speranza”, “persone che sanno sopportare con pazienza ogni situazione e ogni fratello e sorella”.