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Ucraina, raggiunto il cessate il fuoco | Ma piovono bombe: altri tre morti a Lugansk

(g.m.) L’accordo di pace è stato raggiunto, come potete leggere nel sottostante articolo. Resta da capire, per noi comuni mortali che non facciamo i leader politici, perché l’accordo è raggiunto oggi e il cessate il fuoco scatterà il 15. Se uno viene ammazzato in questi tre giorni, vale o non vale?

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È durata oltre quindici ore la lunga maratona per la pace in Ucraina tra i quattro leader in formato Normandia, Angela Merkel, Francois Holland, Vladimir Putin e Petro Poroshenko. Si sono susseguiti momenti di tensione, attimi di distensione, tra sorrisi alla stampa e matite spezzate. Finalmente l’intesa. E l’annuncio arriva proprio dal più teso dei quattro, Vladimir Putin: “Ritiro delle armi pesanti e tregua che deve scattare alla mezzanotte tra il 14 e il 15 febbraio”, i punti principali.

“Finché non sarà raggiunto un cessate il fuoco completo tutte le parti dovrebbero mostrare moderazione ed evitare spargimenti di sangue inutili”, ha aggiunto Putin.

Ma si continuia a morire. Almeno tre civili sono stati uccisi a Lugansk in un bombardamento che ha colpito un quartiere orientale della roccaforte separatista. Lo sostiene il ministero delle Emergenze dell’autoproclamata Repubblica popolare di Lugansk accusando le forze governative. L’attacco è stato riferito dall’agenzia ufficiale russa Tass.

Al termine del vertice di Minsk, il presidente francese Francois Hollande ha evocato una “speranza seria anche se non tutto è stato ancora risolto”. “Tutte le questioni sono state trattate attraverso questo testo che è stato firmato dal gruppo di contatto e dai separatisti”, ha aggiunto. “Io non mi illudo, noi non ci illudiamo: è necessario ancora molto molto lavoro”, ha detto Angela Merkel a Minsk dopo il vertice notturno. “Ma c’è una chance reale di migliorare le cose”, ha aggiunto.

Poche ore prima dell’accordo, la situazione sembrava volgere al peggio, con il presidente dell’Ucraina Poroshenko che aveva sbottato: “La Russia ha posto condizioni inaccettabili”. E sul web circolava una foto di Vladimir Putin che spezza una matita durante i negoziati, sintomo inequivocabile di un nervosismo mal celato.

Inoltre, secondo quanto riferisce la Tass, i leader delle autoproclamate repubbliche di Donetsk e Lugansk avevano rifiutato di firmare il documento concordato dai leader del formato Normandia per far tornare la pace nel Donbass. Per cercare di trovare un’intesa, si è aggiunta ai leader anche Heidi Tagliavini, rappresentante dell’Osce nel gruppo di contatto (Mosca, Kiev, Osce, separatisti).

Ma non si fermano le violenze nei territori dei ribelli. Sono nove i civili morti e 25 quelli rimasti feriti nei bombardamenti che si sono abbattuti nelle ultime 24 ore sui territori controllati dai separatisti dell’autoproclamata repubblica popolare di Donetsk. Lo fa sapere uno dei leader ribelli, Eduard Basurin, precisando che tre civili sono stati uccisi da proiettili di artiglieria sparati nella notte.

Angelica Serrai

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Angelica Serrai
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