Torna il alto mare il rientro a casa di Anna Maria Franzoni. La Cassazione, infatti, ha accolto il ricorso della Procura di Bologna contro la concessione della detenzione domiciliare in favore della donna condannata nel 2008, in via definitiva, a 16 anni di reclusione per l’omicidio del figlioletto Samuele avvenuta a Cogne il 30 gennaio 2002. Ora il tribunale di sorveglianza di Bologna dovrà riesaminare la sua decisione.
La decisione è stata presa dalla Prima sezione penale del ‘Palazzaccio’ presieduta da Renato Cortese. Nei mesi scorsi, invece, il sostituto Procuratore generale della Suprema corte Francesco Salzano aveva dato parere favorevole alla concessione dei domiciliari e aveva chiesto il rigetto del reclamo della magistratura di Sorveglianza.
La Franzoni si trova in detenzione domiciliare a Ripoli di Santa Cristina, un paese dell’Appennino emiliano. Dal 2008 era reclusa nel carcere della Dozza dove le era già stato concesso di lavorare all’esterno. Ora il fascicolo torna al riesame della magistratura di sorveglianza. Entro trenta giorni i Supremi giudici depositeranno le motivazioni del loro verdetto che saranno estese dal consigliere Francesco Bonito.
Attualmente la Franzoni ha anche ottenuto dal tribunale di sorveglianza il permesso di uscire di casa quattro ore al giorno, senza però “allontanarsi dal territorio della provincia di Bologna”.