Hanno evaso l’Iva per otto milioni di euro con il commercio di metalli preziosi, soprattutto argento ma anche platino, palladio e rodio. La Guardia di Finanza di Arezzo ha fermato 4 persone, indagandone altre 24, persone per associazione a delinquere finalizzata alla truffa ai danni dello Stato, all’emissione ed all’utilizzo di fatture false. Oltre 150 finanzieri hanno effettuato 45 perquisizioni in provincia di Arezzo, ma anche in quelle di Bari, Roma, Perugia e Benevento.
I magistrati hanno sequestrato, in via preventivo, il patrimonio degli indagati, anche intestato in maniera fittizia ad alcuni parenti, per poco più di tre milioni di euro. L’indagine, una frode fiscale sull’Iva, è stata realizzata da due organizzazioni criminali che, per anni, hanno acquistato ingenti quantitativi di argento puro senza mai applicare il tributo ai fornitori.L’argento puro veniva poi trasformato in semilavorato (fuso in verghe) senza alcuna finalità commerciale ma solo con l’obiettivo di assoggettare ad Iva le successive vendite attraverso società cosiddette “cartiere” che non versavano Iva e imposte.
L’argento veniva infine venduto al cliente finale che lo faceva nuovamente affinare per metterlo sul mercato. La truffa consentiva alla banda di intascare l’Iva e al cliente di acquistare i metalli preziosi ad un prezzo sensibilmente inferiore a quello reale. Nell’autunno scorso erano state sequestrate 13 verghe argentifere, di 185 Kg e del valore di oltre 70 mila euro.