Non ci sarebbe stato “uno schifoso accanimento dei media” contro Francesco Schettino, lo ha sostenuto il pm Leopizzi durante la sua replica nel processo di Grosseto per il naufragio della Costa Concordia. Questa affermazione del pubblico ministero ha provocato un improvviso gesto di stizza dell’ex comandante che si è alzato dal suo posto lasciando l’aula per alcuni minuti.
Leopizzi ha aggiunto che “semmai c’era la tentazione di portare altro materiale ma invece siamo rimasti a livello sobrio. Vogliamo sostenere che tutto quanto è stato pubblicato è stato estorto all’imputato? Schettino è stato forse picchiato? Non è stato smentito nulla. Il codice di procedura permette alle dichiarazioni rese fuori dall’aula di poter entrare nel processo. Le nostre parole sono state distorte, manipolate, oggetto di mendacio, la difesa ha fatto un’azione demolitoria, a spot”, ha continuato il titolare della pubblica accusa riferendosi anche ad alcune interviste rilasciate da Schettino e utilizzate nella requisitoria.
Dopo aver sentito questa frasi, Schettino ha avuto una reazione ed è uscito dall’aula visibilmente adirato ma, poi è ritornato a sedere sul banco della difesa. Il pm ha anche definito”maldestro”il tentativo dei difensori di Schettino di proporre il patteggiamento alla procura, così come Leopizzi ha definito falsa l’accusa della difesa dell’ex capitano di aver cancellato alcune prove: “Sono tutte agli atti – ha detto il pm – Forse la difesa si voleva riferire alla valutazione che se ne fa”.
Sempre replicando alla difesa, il pm ha detto che Schettino è l’unico imputato “perché gli altri che hanno patteggiato nel 2013 hanno scelto un’altra strada processuale. La sua condotta lo mette al centro. Gli altri erano suoi subordinati, Schettino era il dominus della gestione dell’emergenza”.
Da parte sua, il difensore di Schettino, l’avvocato Donato Laino, in apertura di udienza ha chiesto al tribunale di rigettare la richiesta di ordinanza cautelare del pubblico ministero, smentendo categoricamente la tesi del possibile pericolo di fuga di Schettino. L’avvocato ha chiesto l’assoluzione di Schettino dalla contravvenzione di non aver informato correttamente le capitanerie di porto, per cui il pm aveva chiesto tre mesi di arresto “perché il fatto non costituisce reato”.
Schettino ha assicurato che sarà presente in aula ad ascoltare la sentenza del tribunale confermando che assisterà alla lettura del dispositivo. Secondo le previsioni i giudici potrebbero ritirarsi in camera di consiglio domani o al massimo giovedì.