Venti arresti tra Calabria, Lombardia ed Emilia Romagna per una vasta operazione antidroga. Le indagini sono state condotte dalla squadra mobile della questura di Reggio Calabria e dal commissariato di Condofuri.
L’accusa è di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, vendita, detenzione, trasporto e cessione di cocaina ed eroina. Per alcuni degli arrestati, c’è anche l’ipotesi di omicidio per aver provocato la morte per overdose di un uomo al quale gli spacciatori avevano ceduto la droga. Contestato anche il reato di estorsione, perché sarebbe stata minacciata la madre di uno degli acquirenti della droga a cui i pusher avrebbero fatto picchiare il figlio qualora non avesse pagato.
La polizia ha accertato un ingente traffico di sostanze stupefacenti, effettuato da un gruppo criminale che avrebbe avuto la sua base operativa a Melito di Porto Salvo, in provincia di Reggio Calabria, e che avrebbe sfruttato una fitta rete di distribuzione estesa sul versante ionico della regione fino a Villa San Giovanni. Secondo gli investigatori, per limitare i controlli delle forze dell’ordine, gli spacciatori stabilivano preventivamente con gli acquirenti luoghi d’incontro e i quantitativi delle cessioni di droga. Il metodo utilizzato per le “transazioni” era il telefono cellulare: attraverso uno uno squillo e con gli sms, i capi della banda ordinavano agli interlocutori cosa fare e dove andare.