“Una battuta giocosa”. Lo chef Carlo Cracco prova a spegnere la “polemica dell’amatriciana” suscitata dopo la sua partecipazione a “C’è posta per te”, la trasmissione di Canale 5, dove aveva detto che nel celebre piatto di pasta si aggiunge l’aglio “in camicia”.
Un intero paese si era sollevato contro la star di Masterchef, anzi un’intera regione, visto che anche il governatore del Lazio, Zingaretti, aveva preso posizione sulla querelle, manifestando solidarietà alle battaglie del sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi Pirozzi.
L’aglio nell’amatriciana mai. E nemmeno la cipolla, come fa qualcuno 🙂 #SaporiLazio pic.twitter.com/7dO42XFSZO
— Nicola Zingaretti (@nzingaretti) 9 Febbraio 2015
Sul sito del comune di Amatrice è stata pubblicata una nota di “sconcerto” dell’amministrazione.“Penso – ha replicato lo chef – che tutti sappiano che la ricetta dell’amatriciana non prevede l’aglio. Ribadisco, è stata una battuta giocosa. Se si sono offesi, mi scuso. Posso solo dire che i problemi veri sono altri. Stavo solo scherzando! Era una scusa per regalare un premio alla signora, nel contesto di un programma che non c’entra nulla con la cucina. Sergio Pirozzi, probabilmente, ha colto l’occasione per fare un po’ di pubblicità al paese di Amatrice, il che mi fa piacere perché lo trovo molto bello”.
A far chiarezza sulla Amatriciana autentica è alla fine l‘Accademia Italiana della Cucina (Aic) che, pur sottolineando che ”occorre scindere l’interpretazione di un grande chef dalla tradizione popolare”, boccia chi parla di bucatini, perché, come precisato dal segretario generale Aic Paolo Petroni, ”la ricetta nasce a Roma e con gli spaghetti. È una invenzione di un cuoco di Amatrice che lavorava a Roma. Il nome è Amatriciana, in omaggio alla cittadina d’origine dello chef, ma a Roma prevale l’uso dell’appellativo ‘Matriciana’. Tra gli ingredienti niente aglio e niente cipolla”.