Due nordafricani sono stati espulsi dall’Italia perché ritenuti vicini ai jihadisti e potenzialmente pericolosi.
A Varese, la polizia ha rimpatriato un marocchino di 30 anni residente in un centro della provincia. Il giovane, che viveva da anni in Italia e lavorava come operaio, manifestava la sua simpatia per le posizioni degli estremisti islamici attraverso i messaggi sui social network e, secondo le motivazioni del provvedimento di espulsione emesso dal ministro degli Interni, poteva essere strumentalizzato dall’estero attraverso internet, e convinto a effettuare azioni terroristiche nel nostro paese.
A Genova è stato espulso un franco-tunisino di 37 anni, ritenuto un jihadista e arrestato a Lavagna il 10 gennaio. L’uomo, che sarà consegnato alla gendarmeria francese, è stato condannato per direttissima a un anno di reclusione per il reato di resistenza a pubblico ufficiale e porto di oggetti atti a offendere. Anche in carcere a Genova avrebbe inneggiato alla lotta armata.