I carabinieri del comando provinciale di Reggio Calabria hanno arrestato nella notte otto persone, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia, per associazione mafiosa, detenzione, vendita e cessione di sostanze stupefacenti, detenzione, trasporto e cessione di esplosivo bellico del tipo “C-4” e estorsione aggravata dalle modalità mafiose.
Gli arrestati sarebbero affiliati alla cosca dei “Franco” di Reggio Calabria per conto dei quali tenevano l’esplosivo sequestrato, la cui provenienza sarebbe attribuibile alla “Laura C”, la nave militare affondata durante la seconda guerra mondiale nel mar Jonio e il cui relitto, pieno di ordigni bellici, è stato depredato, anche dalla ‘ndrangheta, per potenziare i suoi arsenali.
Sono stati infatti numerosi gli episodi e gli attentati in cui questo tipo di esplosivo è stato utilizzato per confezionare bombe rudimentali usate dalla criminalità calabrese per intimidazioni e attentati a scopo di estorsione. Assieme agli arresti è scattato anche il sequestro preventivo di alcune imprese, comprese quote sociali, patrimonio aziendale, conti correnti, di numerosi immobili, auto e prodotti bancari e finanziari, per un valore complessivo di circa 10 milioni di euro. L’operazione fa seguito a quella denominata “Tnt” eseguita dai carabinieri nella stessa zona nell’aprile dell’anno scorso.
Le persone tratte in arresto sono:
- FRANCO Giuseppa, 43 anni
- FRANCO Giuseppe, detto “Zio Pino”, 63 anni
- AMBROGGIO Giovanni, detto “Marbizza”, 42 anni
- GIRONDA Filippo, 39 anni
- PORCHI Stefano, 35 anni
- MURINA Massimo, 35 anni
- ZAMPAGLIONE Giuseppe, di 39 anni
- BATTAGLIA Domenico Demetrio, di 51 anni