Avrebbero potuto far crollare l’intera palazzina che ospita l’istituto tecnico per geometri e ragionieri Giovanni Paolo II di Diamante, in Calabria. Due ventenni, ex studenti della scuola, sono accusati di aver piazzato un ordigno rudimentale all’interno del bar della scuola.
Tutto, per vendicarsi del gestore che aveva denunciato il furto di un portafogli avvenuto nel 2014. I carabinieri di Scalea li arrestati e posti ai domiciliari, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Paola con l’accusa di fabbricazione e porto di ordigno esplosivo micidiale e disastro doloso in concorso.
L’esplosione, avvenuta il 10 dicembre scorso nel bar della scuola, ha provocato l’incendio del locale, ma secondo gli artificieri avrebbe potuto provocare il crollo di una parte della palazzina.
La bomba “artigianale” era stata realizzata collegando un congegno di innesco rudimentale con una bombola del gas. L’esplosione è avvenuta prima che l’ambiente fosse saturo di gas provocando, quindi, “soltanto” l’incendio del locale. Altrimenti, è stata la conclusione degli artificieri, la palazzina sarebbe crollata.