È stata perquisita l’abitazione di Vincenzo Iaquinta, ex attaccante della nazionale azzurra, che risulta indagato per detenzione abusiva di armi. La perquisizione rientra nell’ambito dell’indagine Aemilia della Dda di Bologna, che ha portato all’arresto di 117 persone, tra cui il padre dell’ex calciatore, Giuseppe Iaquinta.
Iaquinta risulta indagato per due pistole trovate ieri in un’altra perquisizione, in una cassaforte a casa del padre. Le armi sarebbero regolarmente detenute dall’ex calciatore, ma il padre, in seguito ad un divieto, non poteva averle in casa, motivo per cui il figlio risponde, in concorso con lui, di detenzione abusiva di armi e munizioni, oltre che di non aver denunciato lo spostamento delle pistole.
Le due pistole sono una calibro 38 e una calibro 7,65 e dovevano essere detenute a Quattro Castella, dove l’ex calciatore risiede. Il divieto di porto d’armi per il padre fu deciso dalla prefettura di Reggio Emilia, dopo una cena alla quale parteciparono oltre al politico Giuseppe Pagliani di Forza Italia (anche lui tra gli arrestati dalla Dda) anche altre persone ritenute vicine alla ‘ndrangheta. Secondo gli investigatori in quell’occasione fu siglato un patto tra il politico e le cosche. In seguito al ritrovamento delle pistole, oggi sono scattate ulteriori perquisizioni a casa di Iaquinta e di due fratelli.