Una clamorosa notizia, destinata a far discutere, rimbalza direttamente da Parigi. Il capo della polizia della capitale francese, Bernard Petit, e il suo capo di gabinetto, Richard Atlan, sono stati messi in stato di fermo insieme a altri due colleghi, uno dei quali è Joaquin Masanet, ex capo del sindacato di polizia Unsa, con il sospetto di aver violato il segreto istruttorio. Il ministro dell’Interno francese, Bernard Cazeneuve, si è limitato a parlare di “poliziotti” fermati per “sospetti di fuga (di notizie) nell’ambito di un’inchiesta” ma senza specificarne i nomi, che però sono trapelati direttamente da fonti di stampa francesi.
Alcune perquisizioni sono state effettuate negli uffici della direzione della polizia giudiziaria parigina. I fermi, hanno riferito fonti investigative, sarebbero legati a un’inchiesta nel quale è implicato Christophe Rocancourt, soprannominato “il truffatore delle star” che, grazie ad una serie di false identità, si faceva passare per una celebrità, da un familiare di Rockefeller al figlio di Carlo Ponti e Sophia Loren. Secondo le indagini, gli indagati avrebbero avvertito Christian Prouteau, ex supergendarme e fondatore dei gruppi d’elite d’assalto dei Gign, di un imminente interrogatorio della polizia.
Il 36° distretto di Parigi, quello appunto guidato da Petit, è stato recentemente scosso da due scandali: il presunto stupro di una turista canadese nei locali della brigata anti-gang e il furto di 52 chili di cocaina nei depostiti della squadra antidroga.