L’Europa e l’Italia nel mirino dei terroristi islamici dell’Isis che avrebbero pianificato un attacco con dei missili. Il progetto, messo nero su bianco in una sorta di documento programmatico dell‘Isis, dal titolo “The Islamic State 2015“. Come scrive il sito Wikilao, il piano viene ritenuto più che altro un wishful thinking ma preoccupa l’intelligence per “nuove e più gravi specifiche minacce all’Italia”.
Nel documento, di un centinaio di c’è una mappa dell’Europa con l’Italia e Roma cerchiate in rosso. Scritto per lo più in un inglese non perfetto, è ritenuto dagli analisti che lo hanno esaminato “di chiaro stampo propagandistico”. Si presume sia stato concepito prevalentemente “per popolare il sedicente Stato islamico di nuovi combattenti” ed infatti contiene, tra l’altro, “le istruzioni per raggiungere i campi di combattimento dello scacchiere siro-iracheno”.
Il proposito non sarebbe di immediata attuazione, ma ci sono considerazioni tecniche che fanno pensare che non si tratti di semplici deliri propagandistici. Si parla, infatti dei missili M-75 usati da alcuni gruppi jihadisti oggi”: “Osserviamo che possono percorrere una distanza di 170 chilometri“. Le coste di Sicilia e Tunisia distano circa 145 chilometri. “Se Al Qaeda nel Maghreb Islamico lanciasse missili dalla costa tunisina verso l’Italia la potrebbero raggiungere”. “Sappiamo che Ansar Bayt al-Maqdis nel Sinai (adesso parte dello Stato Islamico) ha contrabbandato missili con Hamas in Palestina qualche anno fa. Quindi avranno dei canali per entrare in possesso di altri missili e per farli consegnare ad altri gruppi armati islamici. Sappiamo che anche Ansar al Sharia, a Bengasi, in Libia, ha preso dei razzi” dagli arsenali di Gheddafi”.
“La Tunisia è giusto accanto alla Libia e Al Qaeda nel Maghreb Islamico ha una sua presenza lì. Quando il confine tra Libia e Tunisia sarà crollato ci potrà essere una condivisione di missili”.
Il testo riferisce anche di informazioni sulle scorte libiche di missili 9K52 Luna-M, dei quali si riporta anche il nome in codice NATO (FROG-7). E appunta: “non ci sono dubbi sul fatto che iraniani e sauditi abbiano missili più evoluti” sui quali lo Stato Islamico spera di mettere le mani. Riad prende la cosa seriamente, a quanto pare, anche perché scontri con reparti dell’Isis al confine con l’Iraq sono già cominciati. Da alcune settimane – per volere delle autorità dell’Arabia Saudita – è in costruzione un muro di circa mille chilometri alla frontiera.
Nel conflitto immaginato dal testo dell’Isis arriverà anche il momento dell’ingresso di truppe di terra in Italia “per appoggiare i musulmani oppressi d’Europa (che saranno sottoposti a torture perché ‘nemici interni’)”.