Categorie: Scienza e tecnologia

Facebook al cinema con un film sulla realtà virtuale

Oculus VR, società comprata nel 2014 dal social network Facebook per 2 miliardi di dollari e responsabile della realizzazione di Oculis Rift (il visore di realtà virtuale), produrrà film basati sulla realtà virtuale, tramite la nuova divisione Story Studio, creata ad hoc per produrre questo genere di film.

Questo progetto è stato creato assoldando persone con lunga esperienza della Pixar e di importanti software house del settore dei videogame.
Per guardare questo cortometraggio è necessario indossare Oculus Rift, un caschetto con dei visori per la realtà aumentata, che trasportano lo spettatore al centro del film consentendogli di esplorare le ambientazioni a 360 gradi semplicemente muovendo la testa. Gli spettatori non avranno più un ruolo meramente passivo, ma si immergeranno nell’ambiente virtuale, voltandosi se si sente un rumore, accompagnato nella visione da una lucciola che interagisce con i suoi movimenti e lo aiuta a seguire il racconto.

Lost, il primo corto realizzato, dalla regia di Saschka Unseld, è stato presentato al Sundance Film Festival negli Stati Uniti e vuole mostrare le potenzialità della realtà virtuale, non come mero esercizio tecnologico, ma come una possibilità in più offerta a registi e sceneggiatori. Il corto punta a mostrare le potenzialità della realtà virtuale e la sua applicazione al linguaggio cinematografico e ad una forma narrativa studiata ad hoc.

Quello di Oculus VR è solo l’ultimo esempio dell’ingresso della tecnologia nel cinema. Nei giorni scorsi il colosso dell’e-commerce Amazon, fresco di Golden Globe per Transparent e dell’arruolamento di Woody Allen per girare una serie tv, ha annunciato che produrrà 12 film all’anno, da distribuire nelle sale oltre che sulla sua piattaforma in abbonamento “Prime“. Obiettivo di Amazon è quello di inserirsi all’interno della macchina di distribuzione riducendo il tempo tra l’uscita dei film in sala e quello per le piattaforme di streaming o per il download.

Nei prossimi anni questa nuova frontiera potrebbe regalare all’industria cinematografica maggiori soddisfazioni rispetto al 3D, che dopo il boom iniziale è alla ricerca di nuove tecnologie per aggiungere elementi di interesse alla produzione tradizionale.

Lucia Argiroffi

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Lucia Argiroffi
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