I carabinieri hanno sequestrato 15 abitazioni sul lungomare nel tratto a sud di Bari dove si esercitava la prostituzione. Gli appartamenti, in alcuni casi privi allacciamento a acqua, luce e scarichi fognari, risultavano concessi in locazione con regolari contratti, tutti registrati, da parte dei proprietari a singole ragazze straniere provenienti da Romania, Ecuador, Brasile, Colombia e Repubblica Domenicana.
I carabinieri della Compagnia di Bari Centro, coordinati dalla Procura di Bari, hanno avviato una serie di accertamenti, anche con l’ausilio di telecamere, per dimostrare lo sfruttamento subito dalla ragazze e la loro condizione di assoggettamento.
In particolare, è stato accertato dalle indagini, gli immobili venivano affittati a canoni sproporzionati e diversi locali venivano usati a blocchi e occupati in base alla disponibilità del momento, a riprova di una gestione organizzata della prostituzione.
I 15 proprietari indagati, secondo l’accusa, avevano la consapevolezza di cosa si facesse nelle loro abitazioni. Sulla base degli accertamenti svolti il gip del Tribunale di Bari, su richiesta della Procura, ha quindi emesso 15 provvedimenti di sequestro preventivo degli immobili, eseguiti dai carabinieri della Compagnia Bari Centro. Gli indagati dovranno rispondere a vario titolo di diverse violazione penali previste dalla Legge Merlin del 1958, tra cui l’aver adibito le proprie abitazioni a case di prostituzione e l’aver sfruttato e favorito tale attività.