Milly Carlucci si racconta a “Le Invasioni Barbariche”, il programma in onda su La7 condotto da Daria Bignardi in cui è stata ospite ieri sera, 28 gennaio: la conduttrice ha iniziato raccontando del suo incidente durante la preparazione del nuovo programma televisivo “Notti sul ghiaccio”, presto in onda su Rai 1, che gli ha causato la frattura di entrambe le braccia.
“Mi sono fatta male nella maniera più stupida, come un capra ero a bordo campo, intrizzita – ha raccontato la Carlucci – Allora mi sono messa sui pattini e ho cominciato a gironzolare, poi mi fermo e mi metto a chiacchierare con un maestro e nel giro di due secondi sono finita a terra come una pera cotta”.
Nulla che potesse fermarla: dopo l’operazione si è subito rimessa a lavoro per preparare il programma. “Avendo avuto una lunga carriera ci sono abituata – ha aggiunto – c’è stato oltre al pattinaggio lo sci, il cavallo. Ma soprattutto sono riuscita anche a cadere dalle scale. Direi che sono arrivata alla convinzione che è il momento di dirmi che sono troppo distratta”.
“Forse è arrivato il momento di una seria riflessione su me stessa, di curarmi bene e volermi bene – ha proseguito – In genere è tutto un frullatore, ho due figli, lavoro tanto, ma se vuoi cercare di essere presente in quello che si fa, forse è il momento. Anche se adesso non posso fermarmi, c’è una diretta con sei puntate, ho un dovere verso i colleghi che mi hanno detto di sì. Sono il capo progetto e devo esserci, e ho un po’ il ruolo dell’allenatore – ha sottolineato – Come facevo da ragazzina a 16 anni quando smisi l’agonismo e mi misi ad allenare, devi essere presente per supportare i tuoi allievi anche moralmente. Sento il dovere di esserci per gli altri. Ci sono colleghi che mi hanno detto sì, come Simona Ventura che in pratica è al suo rientro in Rai. Sono una responsabilità, ci sono campioni come Giorgio Rocca o Valeria Marini, Emanuele di Savoia”.
“Tra una settimana proverò con tutte le cautele a rimettermi sulle lame – ha rassicurato la Carlucci – non c’è uno studio, ma una pista, sarebbe tristissimo stare fuori e certo, non si possono usare le scarpe chiodate. È lo sport, come succede per i calciatori che dopo un mese dall’incidente sono di nuovo in campo. Sono nata primogenita e ti viene inculcato il famoso senso di responsabilità. Non si può sfuggire a quello che sei”.