Grande gioia per il tennis azzurro, Simone Bolelli e Fabio Fognini hanno conquistato la finale nel doppio maschile all’Australian Open. I due italiani hanno sconfitto nella Rod Laver Arena il duo Jean-Julien Rojer-Horia Tecau con il punteggio di 6-4, 3-6, 6-3 in un’ora e 58 minuti di gioco.
Si tratta della prima finale in un torneo dello Slam per una coppia azzurra dal 1959. Bolelli e Fognini arrivano quindi sino in fondo dopo tre semifinali disputate assieme in uno Slam: la prima nel 2011 agli Us Open e la seconda sempre a Melbourne nel 2013,
Sabato in finale gli italiani affronteranno i francesi Pierre-Hugues Herbert e Nicolas Mahut. Dopo Umago 2011 e Buenos Aires 2013, i due atleti azzurri proveranno a vincere il loro terzo titolo di doppio.
“Ora speriamo di riscrivere la storia portando a casa il titolo – ha dichiarato Bolelli – Ci fa piacere, stiamo facendo una gran cosa. Per noi è la prima finale in uno Slam e nel terzo set contro Rojer e Tecau eravamo sotto di un break“.
“Essere affiatati è fondamentale, sostenendoci a vicenda siamo riusciti a restare in partita dopo il break subito nel terzo set. La chiave è stata non mollare di un millimetro – gli fa eco Fognini – Dopo due semifinali perse ecco la prima finale di Slam in doppio. E’ un altro pezzettino di storia del tennis italiano“.
Sabato l’appuntamento con la storia: “Anche se giocavano qui insieme per la prima volta sono affiatati e soprattutto sono una coppia di specialisti. Noi siamo un doppio atipico, ci piace giocare da fondo per poi andare avanti – afferma Bolelli – Anche per loro sarà la prima finale in un ‘major’ quindi partiamo alla pari“.
“Tensione ed emozione saranno le stesse per tutti – dichiara Fognini – Per loro dopo la tragedia di qualche settimana fa con gli attacchi terroristici a Parigi è un momento particolare. Se ci chiedessero di mettere anche noi la maglietta con scritto ‘Je suis Charlie’? Certo che lo faremmo”.
I 575 mila dollari australiani (circa 400 mila euro), in palio per la vittoria finale, fanno gola ai due atleti azzurri che provano anche a scherzarci su: “Bene, io ho comprato casa a Barcellona”. “E io devo cambiare auto” aggiunge Bolelli.