Arriva nelle sale italiane il nuovo film di Mike Leigh, dedicato alla vita del celebre pittore William Turner, uno dei più importanti esponenti della storia dell’arte britannica, paesaggista vissuto a cavallo tra il XVIII e il XIX secolo. Probabilmente un artista poco noto ma che ha lasciato un enorme patrimonio artistico ed è stato d’impatto anche per le sue tecniche pittoriche innovative.
La pellicola si intitola “Turner”. A interpretare l’artista è Timothy Spall.
Essendo un film drammatico, e non un documentario, Mike Leigh ha scelto di far scorrere l’azione da un periodo di tempo all’altro, evitando di interromperlo per etichettarlo o identificando mesi e anni specifici. Disegno, costumi e, in particolare, il trucco aiutano a sostenere e a definire questa sequenza. Nel caso specifico di Hannah Danby, la donna di servizio di Turner, sarebbe opportuno menzionare che, dalle ricerche sulla sua condizione deteriorante della pelle, abbiamo concluso che si trattasse di psoriasi.
A proposito dei viaggi di Turner a Margate e il motivo che lo spinge ad andarci, la biografia dell’artista ci racconta che Turner ne era rimasto impressionato fin da giovane. Come spiega al signor e signora Booth, egli frequentò la scuola lì per alcuni anni; sappiamo anche che era molto colpito dalla qualità della luce a Thanet, la parte di Kent dove è situata Margate.
Ritornato dai suoi viaggi continentali, Turner torna a casa dal padre, William Turner Senior, un affettuoso ex- barbiere e dalla sua donna di servizio, Hannah Danby, che è innamorata di lui, ma che lui non apprezza e occasionalmente sfrutta sessualmente.
Nella prima parte del film Mike Leigh racconta scene di vita quotidiana dell’artista, momenti passati con il padre, William Senior, che organizza per Turner l’acquisto della pittura e dei materiali, si occupa della scelta delle tele nuove, gli fa la barba e mangiano insieme. In una scena si racconta come il padre mostri ad alcuni clienti la galleria privata di Turner mentre l’artista stesso spia la scena da uno spiraglio segreto.
Un altro giorno invece ricevono la visita di Sarah Danby, l’ex amante di Turner e madre delle sue due illegittime figlie adulte, Evelina e Georgina. Evelina presenta a Turner la sua nipotina appena nata. Mrs. Danby protesta la noncuranza di Turner nei confronti della sua famiglia. Apprendiamo che lei è la zia di Hannah.
Turner è spesso in fuga dai suoi luoghi, e dai suoi rapporti, passa spesso il tempo nella tenuta del generoso Lord Egremont, dove dipinge e disegna, socializza con altri artisti, canta Purcell malamente, presta denaro a Haydon, un artista errante ed erratico e fa uno schizzo di una serata musicale.
Turner è costato 8,4 milioni di sterline. Distribuito in Gran Bretagna dal 31 ottobre, al botteghino ha guadagnato già 9,192,677 sterline. Ha già quattro nomination per gli Oscar, tutti premi tecnici legati a scene e costumi: Migliore fotografia (Dick Pope), migliore scenografia (Suzie Davies), migliori costumi (Jacqueline Durran) e migliore colonna sonora (Gary Yershon).
Joseph Mallord William Turner è nato, si pensa, il 23 Aprile del 1775,a Covent Garden, Londra. Figlio di William Gayone Turner (1745-1829), barbiere e fabbricante di parrucche, e sua moglie Mary Marshall, (1739-1804) che, forse a causa della morte della sorella più piccola di Turner, si ammalò e morì nel 1804 dopo un breve ricovero in manicomio.
Forse a causa della difficile situazione familiare nel 1785 il giovane Turner venne mandato ad abitare dallo zio materno in una piccola cittadina ad ovest di Londra affacciata sulla riva del Tamigi. Fu lì che mostrò per la prima volta il suo interesse per la pittura. L’anno seguente andò a frequentare una scuola a Margate, un paese sulla costa nord-orientale del Kent. In quel periodo aveva già realizzato diversi disegni, che il padre aveva esposto nella vetrina del suo negozio.
A soli 14 anni, nel 1789 entrò alla Royal Academy of Arts e l’anno seguente fu ammesso all’Accademia. In quegli anni dopo una breve passione per l’architettura si dedicò allo studio del paesaggio classico di Claude Lorrain e Nicolas Poussin, tenendo però l’attenzione anche sullo stile dell’epoca, in cui si tendeva a trasfigurare il dato reale in una visione più lirica e personale. Dopo un solo anno di studi, un suo acquerello fu scelto per l’esposizione estiva dell’Accademia. Nel 1796 espose il suo primo lavoro ad olio, Fishermen at Sea e da quel momento espose le proprie opere all’Accademia ogni anno per tutto il resto della sua vita. Proprio di quegli anni, nel 1797 circa, dipinse La fornace da calce a Coalbrookdale, ora conservato allo Yale Center for British Art di New Haven. Turner viaggiò a lungo in Europa, visitando nel 1802 la Francia, dove studiò le opere esposte al Museo del Louvre di Parigi, e la Svizzera dove eseguì i primi paesaggi alpini. Visitò varie volte anche l’Italia e Venezia.
Un importante aiuto per il suo lavoro gli venne da Walter Fawkes, di Farnley Hall nei pressi di Otley nello Yorkshire, che diventò un suo intimo amico. Turner si era recato ad Otley una prima volta nel 1797, all’età di 22 anni, quando gli era stata affidata la realizzazione di alcuni acquerelli che ritraessero il paesaggio locale. Otley e i suoi dintorni gli piacquero a tal punto da volerci ritornare molte altre volte prima di morire.
Turner fu spesso ospite di George O’Brien Wyndham, Conte di Egremont, a Petworth House nel West Sussex e lì dipinse scene tratte dai campi attorno alla residenza e della campagna del Sussex, tra cui una veduta del canale di Chichester, la cui realizzazione era stata promossa da Wyndham. Petworth House è presente in un buon numero dei suoi dipinti.
Con il passar del tempo Turner diventò via via più eccentrico. Aveva un rapporto fortissimo con il padre, con il quale visse per trent’anni, e che divenne nel tempo anche suo assistente. La morte del padre, nel 1829, fu per lui un colpo durissimo. Non si sposò mai, anche se mise al mondo due figlie con Sarah Danby, una nel 1801 e l’altra nel 1811. Morì in casa della sua amante Sophia Caroline Booth Cheyne Walk, Chelsea, il 19 dicembre 1851.
(Fonte: turnerilfilm.it)