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Allergie, casi triplicati: ne soffre un bambino su 4. Per prevenire, assumere proibiotici in gravidanza

Aumenta la percentuale di bambini che soffrono di allergia in Italia. Negli ultimi 20 anni le stime dicono che si è passati dal 7% al 25%, un numero tre volte superiore a quello di partenza.

Tra le cause di questa impennata ci sono la riduzione del contatto con elementi naturali come gli animali, la qualità dell’aria che si respira, i nuclei familiari ridotti (i primogeniti e figli unici sono a maggior rischio di sviluppare la malattia allergica), la minore esposizione al sole. Tutti fattori che intervengono nella modificazione del sistema immunologico, predisponendo i più piccoli allo sviluppo di allergie.

Sono questi i dati emersi durante il Congresso internazionale “Allergie in età pediatrica: dal mito alla realtà – Ebm prevention of pediatric allergy” promosso da WAO (l’Organizzazione Mondiale per le Allergie) e ospedale pediatrico Bambino Gesù. Hanno partecipato tra gli altri il presidente dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, Giuseppe Profiti, il presidente dell’Organizzazione Mondiale per le Allergie WAO, Lanny J. Rosenwasser, il presidente dell’American College of Allergy Asthma and Immunology, James Sublett.

La rinite allergica è la forma più diffusa: colpisce circa il 35% degli adolescenti (13-14 anni). Subito dopo segue l’asma di cui soffrono il 9,5% dei bambini; infine le allergie alimentari, più frequenti nei primi anni di vita, che colpiscono circa il 3% dei piccoli entro i 2 anni d’età.

Le stime non sono solo italiane: a livello mondiale le allergie colpiscono il 30% della popolazione pediatrica, posizionandosi al terzo posto, dopo ipertensione e artrosi e artrite, nella classifica delle malattie croniche più diffuse.

Muovendo da questi numeri è stata portata l’attenzione sulle possibili strategie di prevenzione. L’Organizzazione Mondiale per le Allergie ha messo a punto delle linee guida che prevedono l’utilizzo di probiotici in gravidanza, durante l’allattamento o somministrandoli direttamente al bambino.

“Abbiamo riscontrato che con la somministrazione di probiotici in gravidanza si riduceva il rischio di sviluppare allergie, in particolare l’eczema, del 9%, mentre se assunti durante l’allattamento la percentuale arrivava al 15% e se somministrati direttamente al bambino del 5%” spiega Alessandro Fiocchi, responsabile di Allergologia del Bambino Gesù. Le prossime tappe delle linee guida riguarderanno la vitamina D e prebiotici nella prevenzione delle allergie.

Per l’elaborazione delle nuove linee guida è stato adottato, per la prima volta, il metodo Grade: un sistema in 10 fasi per la formulazione di raccomandazioni scientificamente fondate, flessibili e svincolate da influenze esterne. “Siamo ospiti fieri anche per la collaborazione del nostro ospedale alla redazione delle linee guida – ha detto Giuseppe Profiti – che sintetizzano il ruolo della prevenzione, per impedire l’insorgere della malattia o ridurne gli effetti. A queste linee guida è attribuito un compito importante”.

Matilde Speciale

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