Troviamo di comune accordo il nome del candidato al Quirinale, ma niente imposizioni. Giovedì 29 gennaio, alle 15, le camere si riuniranno in seduta congiunta per l’elezione del nuovo presidente della Repubblica, ma un nome sul quale far condividere i voti del Pd, quelli degli alleati e dell’opposizione di Forza Italia, ancora non c’è.
Il toto-nomina, ovviamente, già impazza. I candidati più gettonati sono Giuliano Amato e Sergio Mattarella ma il rischio di un outsider è reale ed è proprio questo che vogliono evitare Renzi e Berlusconi, decisi a scegliere una figura autorevole ma che sia di sintesi sotto il profilo politico per evitare l’incubo dei franchi tiratori. Il nome a sorpresa potrebbe essere di una donna: il più accreditato sarebbe quello di Paola Severino, ex ministro della Giustizia.
Gli azzurri non accettano di votare una figura riconducibile al Partito democratico e su questo si è arenata la trattativa. È lo stesso premier a dirlo, al termine di una giornata, quella di martedì, dedicata alle consultazioni con tutti i partiti politici, tranne il M5S.” Anche se i giornali ne danno uno certo al giorno, il nome ancora non c’è perché abbiamo deciso di trovarlo insieme”, ha detto Matteo Renzi all’assemblea dei deputati del Pd. Forza Italia, ha spiegato Renzi, “chiede che non vi sia nessuno che abbia avuto una storia militante nel nostro partito. Ma noi non accettiamo veti né diktat”. Fibrillazioni che, ancora, non mettono in discussione il “Patto del Nazareno”, come ha dimostrato il voto favorevole di Forza Italia al Senato sull’Italicum, mentre 24 senatori della minoranza Pd non hanno partecipato. Un evidente segnale che le fibrillazioni, all’interno del partito del premier non si sono attenuate.
Quella per il Quirinale è, quindi, una partita sulla quale il presidente del consiglio sta puntando molto e la posta in gioco è alta, come ha ammesso: “In questa partita si gioca la leadership del Pd a viso aperto e vento in faccia”. Renzi ha incontrato Pierluigi Bersani che, alla fine del faccia a faccia ha detto: “Abbiamo cominciato a ragionare, abbiamo ragionato bene. La strada è ancora lunga, ci sono ancora alcuni giorni”. L’ex segretario del Pd ha ammesso che, con Renzi, si è parlato dei nomi dei possibili candidati. Quindi, l’incontro con Silvio Berlusconi, durato due ore.
Dalle consultazioni di martedì è emerso l’orientamento quasi generale verso una figura politica, con esperienza istituzionale e capacità di tenere relazioni internazionali. Le sole eccezioni sono Fratelli d’Italia e la Lega nord che hanno proposto il nome del giornalista Vittorio Feltri.
Scheda bianca? No, domani noi votiamo un Uomo Libero, Vittorio #Feltri. @vfeltri #QUIRINALE / #SALVINI pic.twitter.com/NHf971Lmyg
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) 28 Gennaio 2015
L’indicazione è quella di votare scheda bianca per le prime tre votazioni, per poi arrivare all’elezione del successore di Napolitano alla quarta, già entro questa settimana. “Non possiamo andare oltre il week end” ha spiegato il premier, “significherebbe dare l’idea di un Paese che non sa uscire dalla palude”.
Dall’assemblea del gruppo parlamentare del Movimento 5 stelle è uscita una rosa di nomi messa in votazione sul blog di Belle Grillo. Il candidato che otterrà più voti sarà votato dal gruppo parlamentare sin dal primo scrutinio. “In ogni caso – si legge in una nota pubblicata sul blog – , se dal quarto scrutinio i cambi di maggioranza dovessero portare ad un nome condiviso tra più forze politiche in Parlamento si deciderà come meglio muoverci con una votazione lampo sul blog”.