La madre di Kenji Goto, l’ostaggio giapponese in mano all’Isis, ha rivolto un appello al primo ministro Shinzo Abe per salvare la vita del figlio. “Vi prego, salvate la vita di Kenji. Vi chiedo di lavorare con tutte le vostre forze con il governo giordano”, ha dichiarato la donna, Junko Ishido.
“Il tempo che gli rimane è molto poco, vi imploro di fare tutto quanto in vostro potere”, sottolineando che il figlio non è nemico dell’islam. Ieri i militanti dell’Isis avevano minacciato in un nuovo messaggio che avrebbero ucciso Goto se entro 24 ore non sarebbe stata liberata un’estremista irachena condannata a morte in Giordania. Nel messaggio i militanti hanno affermato che anche un altro ostaggio nelle loro mani, il pilota giordano Muath al-Kasaesbeh, verrà ucciso se la donna non sarà liberata.
La situazione di Kenji Goto è “molto difficile”, ha ammesso il premier giapponese che ha assicurato “il massimo sforzo per ottenere al più presto possibile la liberazione di Goto” ed espresso la propria “indignazione” per un atto che ha definito “vile” e ha ribadito che Tokyo continua a collaborare a stretto contatto con il governo della Giordania per assicurare il ritorno in patria dell’ostaggio.
Intanto la Giordania, a poche ore dalla scadenza dell’ultimatum dell’Isis, starebbe seriamente valutando di rilasciare Sajda al Rishawi, la mancata kamikaze irachena in carcere, in cambio della liberazione di Goto e del pilota giordano in mano ai terroristi, per il quale ieri centinaia di persone hanno sfilato ad Amman chiedendone il rilascio. Secondo alcune fonti, il governo di Amman potrebbe consegnare la donna “nelle prossime ore ad uno sceicco delle tribù al Duleim” della provincia sunnita irachena al Anbar.