Confermata dalla Corte d’appello di Palermo la sentenza con cui, il 18 febbraio, il Tribunale di Marsala ha condannato a due anni di reclusione, per tentata violenza sessuale, un prete di 40 anni, don Vito Caradonna, ex parroco della chiesa di contrada San Leonardo ed ex cappellano del carcere di Marsala.
I fatti risalgono al febbraio 2005. Ad accusare il prete era stato un uomo di 37 anni che nel corso del processo ha ribadito che don Vito lo invitò nella canonica della chiesa per prendere un caffè e che mentre era “stordito” (l’uomo ha sempre avuto il sospetto che nel caffè sia stato messo del sonnifero) avrebbe tentato di abusarne sessualmente. All’uomo che ha accusato il prete, il Tribunale di Marsala riconobbe un risarcimento danni di 25 mila euro.
All’indomani della condanna in primo grado, don Vito Caradonna, che nel 2012 era già stato trasferito a Santa Ninfa, in provincia di Catania, fu “sospeso a divinis” dal vescovo della Diocesi di Mazara del Vallo, monsignor Domenico Mogavero. Provvedimento che comporta l’esclusione di ogni atto legato all’ordine sacerdotale e, quindi, l’impossibilità di celebrare sacramenti e di impartire benedizioni. Non comporta, invece, la privazione dell’abito ecclesiastico e non esonera dagli obblighi connessi con lo stato di vita di “ministro ordinato” di Dio.