Una vasta rete internazionale di contrabbando di sigarette è stata smantellata dalla Guardia di finanza di Trento. Sei anni di indagini in tutta Italia, sfociate nelle operazioni “Alarico” e “Niedermann“, hanno portato all’individuazione di cinque organizzazioni criminali italiane e straniere, che operavano in collegamento tra loro.
Almeno 106 tonnellate di sigarette sono arrivate in Italia dall’est europeo e dalla Grecia, attraverso i valichi di confine e i porti dell’Adriatico, per essere venduti nel napoletano e nell’agro aversano.
Si tratta di circa 530 mila “stecche”, pari ad oltre 5 milioni di pacchetti, del valore al dettaglio di 27 milioni di euro, con un danno all’erario di quasi 21 milioni di euro; le Fiamme gialle hanno elevato sanzioni per due miliardi e mezzo di euro.
Nel corso delle indagini, sono state arrestate, in flagrante, 88 persone, sono state sequestrate sedici tonnellate e mezzo di sigarette e 60 mezzi di trasporto, del valore di quasi un milione di euro, oltre ad un magazzino e materiale “di copertura” per alcune centinaia di migliaia di euro.
Sono state denunciate 301 persone, tra italiani e stranieri. Tra gli arrestati, anche un ex campione di pallamano ucraino, un gigante di due metri e 20 centimetri, capo di una delle bande di contrabbandieri.
Le indagini,coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Trento, erano partite nel 2008 con l’operazione Alarico e proseguite, dalla metà del 2010, con l’operazione Niedermann; gli investigatori del Gico della Guardia di Finanza di Trento hanno collaborato con i colleghi di Germania, Francia, Polonia, Ungheria e Grecia.
Le sigarette erano nascoste a bordo di tir, automobili, ma anche ambulanze e camper, sui quali erano stati tolti i sedili o realizzati doppi fondi e carichi di copertura. In alcuni casi, le sigarette erano nascoste all’interno di finestre, porte e persino rotoli di moquette e pannelli solari.
Gran parte dei mezzi sequestrati sono stati assegnati alla Croce Rossa, ai Vigili del Fuoco ed alla Protezione Civile, per essere utilizzati per i fini istituzionali ed, in alcuni casi, hanno preso parte anche a missioni umanitarie durante il terremoto de L’Aquila o l’alluvione in Bosnia, altri sono stati usati dalle forze dell’ordine.