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Vogliono chiamare le figlie Nutella e Fragola | Ma il tribunale dice no: “Potrebbero subire beffe”

Continua a dilagare la mania dei nomi “improponibili” da dare ai propri figli. Dopo che Francesco Totti e Ilary Blasi hanno chiamato la figlia Chanel e dopo che l’attrice Gwyneth Paltrow ha scelto come nome della primogenita Apple, dalla Francia arrivano due casi che (per fortuna) sono stati fermati dal tribunale.

Due coppie di genitori avevano scelto di chiamare i loro figli Nutella e Fragola (in francese Fraise).

Il primo caso è del 24 settembre scorso quando a Valenciennes, nel Nord della Francia, una coppia si è presentata in Comune chiedendo di registrare una neonata con il nome di Nutella. Una richiesta che l’ufficiale di stato civile ha rifiutato di esaudire, sostenendo che “il nome non era conforme all’interesse del bambino”.

La contesta è finta nella mani del procuratore di Valenciennes, il quale ha stabilito la cancellazione del nome Nutella dai registri dello Stato civile e, poiché i genitori non erano presenti all’udienza, ha deciso di ribattezzare la bambina “Ella”. Secondo il giudice, infatti, il nome scelto “corrisponde al nome commerciale di una crema spalmabile” ed è “contrario all’interesse del bambino che potrebbe in seguito subire beffe e riflessioni dispregiative”.

Il secondo “tentativo” è invece del 17 ottobre: una coppia che vive a Raismes voleva registrare la figlia con il nome di Fraise (Fragola). Ma anche in questo caso la registrazione all’anagrafe è stata negata: il tribunale ha sentenziato che il nome “sarebbe necessariamente all’origine di beffe” e che “avrebbe ripercussioni negative per la bambina”. Alla fine è stato raggiunto un compromesso: la bimba è stata chiamata Fraisine (Fragolina), nome storicamente utilizzato in Francia nel XIX secolo.

In Italia un caso simile è successo quando un tribunale ha deciso che chiamare il proprio figlio Venerdì non era una buona idea...

Azzurra Sichera

Chi mi conosce ha smesso di comprarmi pigiami e mi regala libri; detesto avere gli occhiali sempre sporchi; soffro di dipendenza da carboidrati; amo e odio la mia città, Palermo, così come non sopporto gli stereotipi sulla Sicilia e i siciliani; la prima cosa che faccio quando inizio un libro è leggere i ringraziamenti; amo le tazze e colleziono "L'apologia di Socrate" di Platone in tutte le lingue.

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