“Crea forte preoccupazione l’infiltrazione della criminalità organizzata nel mondo del calcio, come emerge da una serie di episodi e di inchieste giudiziarie avviate di recente”. È quanto afferma il procuratore generale presso la corte di Appello di Roma, Antonio Marini, nella sua relazione in occasione dell‘inaugurazione dell’anno giudiziario. “In questi ultimi anni i rapporti fra la criminalità organizzata – prosegue Marini – sono diventati sempre più stretti e connotati di ambiguità, soprattutto quelli con la tifoseria degli ultras. Un episodio di questo tipo si e’ verificato in occasione della finale di coppa Italia del 3 maggio con Gennaro De Tommaso, noto come Genny ‘a carogna”. Per il magistrato si tratta di “un fatto grave e sconcertante” che “dimostra come la violenza ultras dentro fuori gli stadi non è solo questione di ordine pubblico”.
Non manca un riferimento alla minaccia terrorismo. “A voler ritenere Roma culla della cristianità, di cui si vagheggia la conquista sia stata evocata dal terrorismo di matrice jihadista, è bene non sottovalutare il pericolo e tenere alta la guardia”, ha ricordato Marini.”Fra i principali fattori di rischio – aggiunte il pg – v’è l’accensione improvvisa di cellule dormienti. Parimenti preoccupante è il fenomeno dei foreign fighters. La necessità è di rafforzare gli strumenti normativi e in tal senso è auspicabile l’istituzione di una Procura Nazionale Antiterrorismo al fine di rendere più efficace il coordinamento delle indagini non solo a livello nazionale ma soprattutto a livello internazionale”.